Nota metodologica

Differenze standardizzate rispetto alla media Italia

Per consentire un confronto omogeneo tra i valori assunti da indicatori diversi in diverse regioni, le differenze dei valori regionali rispetto alla media Italia sono state rapportate alla variabilità regionale, misurata in termini di deviazione standard:

diffstand _{i j} = \frac{ (x _{i j} -ITA _j)}{\sigma _j }

dove x(j,i) è il valore dell’indicatore j (con 1 ≤ j ≤ 112) per la regione i e per l’ultimo anno disponibile (in genere il 2023), ITAj è il valore per l’Italia dell’indicatore j e

\sigma _j \texttt{=} \, \sqrt{\frac{1}{Reg}\sum_{i\in {Reg}}(x _{i j} - \mu _j)^{2}}

è lo scarto quadratico medio degli x(j,i) rispetto a μj, con μj la media su i degli x(j,i). In caso l’indicatore j abbia polarità negativa il rapporto viene cambiato di segno. L’insieme delle regioni Reg comprende anche le province autonome di Trento e Bolzano, ma non il Trentino-Alto Adige.
Le differenze così calcolate sono espresse in unità standardizzate, o unità di deviazione standard (u.d.s.).

L’insieme delle regioni Reg comprende anche le province autonome di Trento e Bolzano, ma non il Trentino-Alto Adige.
Le differenze così calcolate sono espresse in unità standardizzate, o unità di deviazione standard (u.d.s.).

Per il calcolo delle differenze standardizzate si applicano alcuni accorgimenti:
in caso di valori mancanti per le province autonome di Trento o Bolzano (e.g., Grande difficoltà ad arrivare a fine mese, Abusivismo edilizio) si imputano i dati della regione Trentino-Alto Adige (se disponibili);
in caso di valori mancanti per alcune (ma non tutte) le regioni (e.g., Grave deprivazione abitativa, Coste marine balneabili) si procede comunque al calcolo della deviazione standard solo con i dati regionali disponibili.

Alcuni indicatori sono esclusi dal calcolo, in particolare:
tutti gli indicatori che non presentano una disaggregazione a livello regionale (e.g., Povertà assoluta, Donne negli organi decisionali);
gli indicatori per i quali non sono disponibili al momento aggiornamenti successivi al 2021 (e.g., Violenza fisica sulle donne, Erosione dello spazio rurale da dispersione urbana, Popolazione esposta al rischio di frane o di alluvioni);
gli indicatori che misurano una variazione (e.g., Mobilità dei laureati italiani);
gli indicatori con valori assoluti non confrontabili tra regioni, perché dipendono da caratteristiche specifiche (demografiche, climatiche etc.) della regione (e.g., Consumo materiale interno, Giorni consecutivi senza pioggia).

Il metodo delle differenze standardizzate rispetto a un particolare riferimento (e.g., media del paese, target specifico etc…) è un’applicazione modificata degli z-scores, già usata nella statistica ufficiale (cfr. ad esempio Ocse 2022, Istat SDGs 2023, Istat BesT 2023).

L’insieme di tutte le differenze standardizzate

\left \{ diffstand _{i j} = \texttt{|} \, \texttt{(}1\leq \texttt{j}\leq112 \texttt{),} \, i\in {Reg} \right \}

consta di 2.346 valori, di cui quasi tutti (il 99,3%) compresi tra -3 e 3, e circa il 95% compresi tra -2 e 2. Considerando la distribuzione delle differenze, possiamo quindi classificare come anomali, e meritevoli di ulteriori analisi, le differenze superiori a 2 o inferiori a -2.

Rapporti aggiustati

Per misurare gli squilibri tra uomini e donne, tra persone più e meno istruite, tra giovani e adulti, si sono calcolati dei numeri indice, come rapporto tra il valore dell’indicatore per una particolare categoria e la media nazionale (e.g., femmine/media Italia). Se l'indicatore ha polarità negativa si è calcolato il rapporto inverso.
Questo metodo di calcolo produce però una misura che non è simmetrica intorno a 1 e che non ha un limite superiore, generando possibili fraintendimenti nelle rappresentazioni grafiche. Per risolvere questo problema, quando il rapporto (sempre tenendo conto della polarità dell’indicatore) risulta maggiore di 1 allora è stato aggiustato, sottraendo il rapporto inverso da 2. Per costruzione, dopo l'aggiustamento, i rapporti sono compresi tra 0 e 2. Inoltre, un rapporto e il suo inverso, dopo l’aggiustamento, vengono a trovarsi in posizione simmetrica rispetto alla linea di parità (rapporto=1) e quindi rapporti diversi possono essere confrontati correttamente.