Glossario
Addetti: il personale dipendente e indipendente di un’impresa, oltre i collaboratori esterni
Commercio internazionale: l’insieme di vendite (esportazioni) e acquisti (importazioni) di beni e servizi tra Paesi diversi. I movimenti di beni (c.d. “partite visibili”) formano la bilancia commerciale, mentre i movimenti di servizi (trasporti, viaggi, assicurazioni, altri servizi, collettivamente “partite invisibili”) formano quella dei servizi.
Conto corrente (Bilancia dei pagamenti). Registra i movimenti relativi al commercio internazionale insieme a quelli relativi ai redditi (salari dei lavoratori non residenti, agli interessi su titoli esteri, alle tasse e imposte pagate all’estero (nel paese) dai (non) residenti e i trasferimenti unilaterali (es. le rimesse).
Deflatore (del Pil): rapporto tra il Pil nominale e quello reale (espresso cioè ai prezzi di un anno base) in termini percentuali. In pratica è un numero indice il cui valore è 100 nell’anno base. Nella prassi attuale in Italia il Pil reale (“in volume”) è calcolato con riferimento ai prezzi dell’anno precedente (cioè, con una base mobile), riportati successivamente al livello dell’anno scelto come base per il confronto (“concatenamento”). Deflatori parziali sono anche calcolati per le diverse grandezze che compongono la domanda aggregata (consumi, investimenti, esportazioni, importazioni). Per maggiori dettagli, v. nota metodologica
E4: raggruppamento delle 4 principali economie dell'Ue27 - Germania, Francia, Italia e Spagna.
Esportazioni: I trasferimenti di beni (merci) e di servizi da operatori residenti a operatori non residenti (resto del mondo). Le
esportazioni di beni includono tutti i beni (nazionali o nazionalizzati, nuovi o usati) che, a titolo oneroso o gratuito, escono dal territorio economico del paese per essere destinati al resto del mondo. Le esportazioni di servizi comprendono tutti i servizi (trasporto, assicurazione, altri) prestati da unità residenti a unità non residenti. Esse sono valutate al valore Fob (Free on board), che corrisponde al prezzo di mercato alla frontiera del paese esportatore e comprende: il prezzo ex fabrica, i margini commerciali, le spese di trasporto internazionale, gli eventuali diritti all’esportazione.
Importazioni: Sono costituite dagli acquisti all’estero (resto del mondo) di beni (merci) e di servizi, introdotti nel territorio nazionale (v.esportazioni). Nelle statistiche sul commercio con l'estero in generale sono valutate comprendendo le spese di trasporto e assicurazione (Cif - comprehensive of insurance and freight). Per maggiori dettagli, v. nota metodologica
Fatturato: corrisponde al valore delle vendite di un’impresa
Imprese multinazionali: sono le aziende operanti con proprie filiali o controllate in più di un paese.
Investimenti diretti esteri - IDE: rappresentano l’investimento effettuato da individui o imprese residenti (non residenti) all’estero (all’interno del paese). Gli investimenti diretti possono anche essere smobilitati (ad esempio, cedendo un’attività acquisita in precedenza), ma per loro natura sono meno volatili rispetto a quelli di carattere finanziario o speculativo (c.d. investimenti di portafoglio). Queste due categorie sono registrate separatamente nella bilancia dei pagamenti. Per entrambe sono disponibili i dati di flusso nel periodo in esame e lo stock complessivo alla fine di ciascun periodo.
Multilateralizzazione degli scambi: il passaggio da accordi doganali tra singoli paesi a trattati che fissano le stesse condizioni per tutti i paesi firmatari. Il primo esempio compiuto è il General Agreement on Tariffs and Trade del 1948. Permane la facoltà di singoli paesi di operare concessioni maggiori tra loro (individualmente o a gruppi), ma non condizioni peggiorative rispetto al Trattato.
Prodotti della proprietà intellettuale: si tratta di marchi, brevetti, disegni industriali, opere dell’ingegno (diritti d’autore) il cui uso è vincolato ad autorizzazione contro il pagamento di diritti (royalties). A eccezione delle opere letterarie, più propriamente si tratta di prodotti di proprietà industriale, che in molti casi sono frutto dell’attività di ricerca e sviluppo da parte dei titolari.
Ricerca e Sviluppo (R&S): in termini generali, è definibile come “il lavoro creativo condotto su basi sistematiche per accrescere il patrimonio di conoscenza”; nelle imprese, generalmente si sostanzia nell’attività volta allo studio di innovazioni per migliorare (o creare) i prodotti e migliorare i processi produttivi. La R&S può essere vista anche come settore economico (unità economiche la cui attività principale è, appunto, la ricerca), ma anche in termini di intensità della spesa sostenuta (investimento) in R&S, e come precursore di prodotti della proprietà intellettuale (in particolare i brevetti).
Rimesse: sono i risparmi inviati nel paese d’origine dagli emigrati e rappresentano una voce specifica nel conto corrente della Bilancia dei pagamenti, compresa nei trasferimenti. Questa è concettualmente distinta dai redditi da lavoro dipendente (le retribuzioni percepite all’estero dai lavoratori che continuano a risiedere nel Paese di cui sono cittadini, ad esempio i transfrontalieri e, più in generale, da lavoratori con datori di lavoro residenti in economie differenti), che sono compresi alla voce redditi. Nel testo queste voci sono trattate congiuntamente, sia perché rispondono alla stessa logica (generare un flusso finanziario attraverso la migrazione, anche se questa è di carattere temporaneo) sia perché, soprattutto per il passato, i criteri contabili non coincidono pienamente con quelli attuali e le singole voci sono ricavate da ricostruzioni e stime sulle fonti disponibili.
Saldo normalizzato: consiste nel saldo (differenza tra esportazioni e importazioni) in rapporto all’interscambio (somma di esportazioni e importazioni). Per costruzione, questa misura può variare da -1 (zero esportazioni) a +1 (zero importazioni), permettendo di valutare il saldo in termini relativi rispetto al valore dell’interscambio. Può essere riferito sia al totale che a singole voci.
Valore aggiunto: è l’incremento di valore derivante dall’attività economica, cioè la differenza tra il valore dei beni e servizi prodotti e di quelli acquistati per la produzione. Nel caso delle imprese, in pratica corrisponde alla somma dei salari pagati e dei profitti lordi.